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    Io Corso di Chirurgia Protesica
          dell'Anca Basata sulle Prove  
       A cura di Emilio Romanini, Università degli
          Studi "La Sapienza" di Roma  
       
  La chirurgia protesica dell'anca ha rivoluzionato negli ultimi
  quarant'anni l'approccio alle patologie degenerative articolari e alla traumatologia.
  Grazie al continuo perfezionamento della tecnica chirurgica e alla crescente
  esperienza degli operatori il numero di interventi è in continuo aumento
  e tale tendenza è destinata a evolvere ulteriormente in ragione del
  progressivo invecchiamento della popolazione. Tuttavia la maggiore attenzione
  posta nel passato più recente al controllo e al contenimento dei costi
  della sanità e l'evoluzione dell'epidemiologia clinica hanno evidenziato
  ampi margini di variazione nella pratica clinica per quanto riguarda le indicazioni
  alla chirurgia protesica, le tecniche di impianto e la selezione dei dispositivi,
  che incidono nel far lievitare spesa e soprattutto non appaiono completamente
  giustificati.  
                       
  Mancano criteri universalmente riconosciuti per stabilire le indicazioni all'intervento
  e il grado di priorità in lista di attesa, la selezione degli impianti è affidata
  a considerazioni che spesso si possono definire "empiriche" e non
  sono ancora del tutto standardizzati i protocolli di profilassi perioperatoria
  (antibiotica, anti-TVP e analgesica), le strategie di riabilitazione e i sistemi
  di valutazione del risultato.  
                     
  In uno scenario caratterizzato dalla carenza di evidenze scientifiche trovano
  così spazio logiche commerciali e terapie basate su dogmi e passaparola,
  che spesso prevalgono sulle considerazioni scientifiche. Il Io Corso
  di Chirurgia Protesica dell'Anca Basata sulle Prove, tenutosi a Roma
  il 4 e 5 giugno presso Dipartimento di Scienze dell'Apparato Locomotore dell'Università la
  Sapienza di Roma, realizzato con il contributo della Stryker, è stato
  concepito allo scopo di affrontare il problema con i metodi della evidence-based
  medicine, fornendo ai partecipanti le migliori evidenze disponibili relativamente
  alla chirurgia protesica primaria dell'anca. Nella prima edizione del corso,
  che verrà replicato con cadenza annuale presso l'Università La
  Sapienza di Roma sotto la direzione del Professor Ciro Villani, si sono alternate sessioni
  teoriche (affidate a chirurghi ortopedici, radiologi, anestesisti
  e fisiatri con una formazione orientata all'epidemiologia clinica), sedute
  di chirurgia dal vivo, sessioni pratiche di chirurgia su modelli
  plastici, discussione di casi clinici e problematiche
  emergenti e didattica EBM interattiva (ricerca sulle banche
  dati biomediche e discussione di articoli). Dopo il necessario inquadramento
  degli obiettivi (Villani) e degli strumenti (Romanini) del corso, si sono susseguite
  le diverse sessioni nell'ambito di due giornate.  
                     
  Le sessioni teoriche hanno evidenziato che se per alcuni argomenti
  sono disponibili solide prove scientifiche, per altri aspetti della gestione
  perioperatoria prevale ancora l'empirismo e sono necessarie ricerche di buona
  qualità per guidare i comportamenti clinici. Tra i primi, illuminante è stata
  la lezione di Gabriele Tucci sulla prevenzione delle complicanze infettive,
  che ha permesso di rilevare come modalità e tempi della profilassi sostenuti
  da letteratura rilevante e linee guida non siano ancora diffuse nella pratica
  clinica, ove prevalgono al contrario trattamenti inappropriati e prolungati.  
                     
                    Altri contributi hanno percorso lo stesso
                    indirizzo, fornendo ai presenti indicazioni su appropriatezza
                    degli strumenti diagnostici e di valutazione strumentale
                    dei risultati (Mastantuono, Papalia), strategie diagnostico-terapeutiche
                    (Padua), scelta della via d'accesso (Zagra e Corbella), pianificazione
                    dell'intervento (Valeo), adozione di comportamenti appropriati
                    nella gestione peri-operatoria del paziente e in fase di
                    riabilitazione (Casavecchia, Frioni, Fattorini, Camerota,
                    Pennacchini, Ruo, Savio). Per altri ambiti si è rilevata
                    la complessità di operare scelte strettamente basate
                    su evidenze, in presenza di una letteratura spesso sovrabbondante,
                    ma di modesta qualità, sia in ambito terapeutico (Persiani)
                    sia tecnologico (Moreschini, Massobrio). Non a caso, alle lezioni
                    in tema di chirurgia protesica si sono alternate
                    quelle di didattica EBM, allo scopo di fornire
                    ai presenti i necessari strumenti per giudicare criticamente
                    la qualità dei lavori e produrre ricerca di buona
                    qualità. Tale obiettivo è stato perseguito
                    con contributi teorici (Romanini, Zanoli, Torre) e pratici
                    (Berjano, Zanoli).  
                     
  Per fornire una visione di insieme, che non si limitasse a fornire informazioni
  di utilità pratica, seppur di elevata qualità metodologica, al
  professor Luigi Romanini, responsabile dell'Archivio Storico della Società Italiana
  di Ortopedia e Traumatologia, è stato affidato un excursus sull'evoluzione
  della chirurgia protesica; al Professor Ciro Villani e Pedro Berjano,
  invece, la discussione dei temi più attuali: chirurgia mini-invasiva
  e computer-assistita. La prima giornata ha ospitato, inoltre, una
  seduta di chirurgia in diretta, durante la quale il professor Villani dalla
  sala operatoria ha interagito con i presenti in aula, illustrando le fasi dell'intervento
  e approfondendo alcuni temi trattati nelle sessioni teoriche. Alla fine di
  due giornate dedicate a rendere la chirurgia protesica dell'anca sempre più una "scienza",
  si è svolto un workshop di chirurgia su modelli plastici, condotto dal
  professor Villani, dove anche i più giovani si sono esercitati all'arte
  della chirurgia. 
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